Le Cronache di Narnia, la saga completa

Le Cronache di Narnia, recensione: l’ingiusta ombra del Signore degli Anelli.

Le cronache di Narnia sono state scritte da Lewis negli anni ’50, proprio quando Tolkien pubblicò Il Signore degli Anelli. I due erano molto amici. Si frequentavano e si scambiavano continuamente lettere per analizzare i propri scritti e consigliarsi a vicenda. Possiamo quindi dire che nel Signore degli Anelli c’è anche lo zampino di Lewis, così come nelle Cronache di Narnia c’è lo zampino di Tolkien.

In particolare, le Cronache di Narnia sono una raccolta di 7 libri:

  • Il nipote del mago.
  • Il leone, la strega e l’armadio.
  • Il cavallo e il ragazzo.
  • Il principe Caspian.
  • Il viaggio del veliero.
  • La sedia d’argento.
  • L’ultima battaglia.

Come si può notare, i film non hanno rispettato la sequenza cronologica dei libri e penso che questa possa essere una causa del loro insuccesso.
Il primo libro è infatti fondamentale per capire il tema principale in Narnia: la lotta fra il bene. Inoltre, si capisce chi è davvero l’anziano signore che ospita i Pevensie nel primo film.

I temi delle Cronache di Narnia

Nonostante Lewis fosse ateo, trovo che ci siano continui richiami alla religione cristiana in Narnia. Ad esempio, nel primo libro c’è un episodio identico al peccato originale. Poi Aslan muore e resuscita nel secondo libro. Infine, nell’ultimo libro c’è una rielaborazione del giudizio universale, dove culmina lo scontro fra il bene ed il male.
I personaggi umani dei vari libri sono messi alla prova dal male, devono riuscire a non cadere in tentazione e a trovare la luce, che si palesa solo nel momento di estremo bisogno per mezzo di Aslan.
Egli è un personaggio che incute timore reverenziale, leggendo il libro avverti le sue caratteristiche divine, così come la Strega Bianca, che di fatto è il diavolo.
Vi consiglio di ascoltare questo brano mentre leggete il resto dell’articolo, per calarvi nella magica atmosfera di Narnia.

Per quanto riguarda l’ambientazione, Narnia è un continente ameno dove le creature vivono in armonia fra loro. Un’assoluta peculiarità delle Cronache di Narnia è che gli animali parlano ed hanno una coscienza. Fra questi ci sono anche creature mitologiche e mostri. Gli animali sono quindi elevati ed è come se Lewis ci invitasse a mostrare loro maggior rispetto.

The Chronicles of Narnia Aslan GIF

La trama delle Cronache di Narnia

Per quanto riguarda la trama:

  1. Il primo libro non può essere saltato, è davvero fondamentale per capire diversi aspetti della saga, come ho già detto.
    Tuttavia la prima parte è noiosissima, portate pazienza.
  2. Il secondo libro è fedelissimo al film, che è infatti stato girato bene.
  3. Il terzo libro è ben scritto, ma non c’entra nulla con gli altri dal punto di vista dell’ambientazione. Non è infatti ambientato a Narnia, ma in una terra vicino ad essa. Diciamo che è come se fosse un odierno spin-off, non leggerlo non vi impedisce di capire i successivi. Se volete saltare un libro, saltate questo.
  4. Il quarto libro è ben ripreso dal film, che però modifica alcuni aspetti e punta più alla spettacolarità, specialmente per quanto riguarda le battaglie e i combattimenti.
  5. Il quinto libro è piacevolissimo da leggere, un classico libro di avventura. Il film riprende le tappe del veliero, ma è orrendo per mille motivi. Vi consiglio di leggere il libro piuttosto.
  6. Il sesto libro è articolato, ricco di materiale su cui riflettere e a tratti grottesco. Arricchisce notevolmente la trama ed è il più appassionante secondo me.
  7. L’ultimo libro tratta del decisivo scontro fra il bene e il male, a cui quasi tutti i personaggi principali della saga, fra cui i Pevensie, partecipano per sconfiggere definitivamente il nemico. Il libro è spettacolare, vale la pena leggere tutti gli altri per gustarsi appieno l’ultimo, che chiude perfettamente il ciclo.

I libri potete leggerli indipendentemente l’uno dall’altro e capirci qualcosa, ma vi consiglio comunque di rispettare l’ordine per una miglior comprensione e per apprezzare nella loro interezza i personaggi.

Lo stile di Lewis

Per ciò che concerne la scrittura, Lewis è meno pesante da leggere di Tolkien, anzi, considerando l’epoca in cui sono state scritte Le Cronache di Narnia, hanno una chiarezza espressiva difficilmente imitabile.
Il ritmo ammetto che a tratti è lento, ma comunque non è noioso e non ci sono parti eliminabili perché prolisse.
I personaggi sono diversi, molto ben curati e caratterizzati ed il bello è che Lewis gli dà una continuità temporale. Ciò significa che ritrovi in un altro libro un personaggio invecchiato di vent’anni, che comunque continua a far parte attivamente della saga.

Trust Me Indiana Jones GIF

Secondo me Le Cronache di Narnia sono più belle da leggere del Signore degli Anelli e lo dico da super appassionato di Tolkien, come potrete facilmente scoprire sul blog.
È un peccato, perché Lewis è più chiaro di Tolkien nello scrivere ed ha altrettanta fantasia. Il mondo di Narnia è vasto e complesso, meno del Signore degli Anelli, ma viene subito dopo.

Concludendo

In conclusione, se i film vi hanno deluso date una possibilità al libro, che può essere letto da chiunque in qualsiasi età, un altro valore importante di questa saga.
Ricordatevi che i libri sono sette, non si possono finire in poco tempo!

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Concludendo il discorso sul Signore degli Anelli, vi consiglio la lettura di questo mio articolo

E anche di questo: I 15 migliori film fantasy medievali

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Al prossimo articolo!

23 commenti

  1. Non li ho mai letti, anche se vedendo i film mi avevano molto incuriosito. Solo che ho paura di essermi preso uno spoiler imperdonabile da un racconto di Neil Gaiman contenuto in Fragile Things, mi sembra, in cui parla di Susan da vecchia e che è l’unica sopravvissuta dei Pevensie; sarà mica vero???

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  2. Sono sempre lieta incontrare i fan di Lewis! È un autore molto sottovalutato e come giustamente scrivi, rimane spesso nell’ombra del suo amico Tolkien. Avevano uno stile di scrivere molto diverso. Tolkien era un perfezionista, mentre Lewis scriveva velocemente e di raro modificava quello che era già scritto (uno dei motivi per cui Tolkien non pubblicò mai il Silmarillion è proprio perché continuava a modificare e cambiare le storie, fino alla fine.). Poi, bisogna ricordare che Lewis scriveva per i bambini il che spiega il linguaggio molto più semplice e scorrevole, mentre Tolkien scriveva l’epos, quindi per un pubblico più maturo e adulto.
    Vorrei comunque correggere alcune cose che scrivi (scusa la mia deformazione professionale!).
    Il circolo letterario che Tolkien fondò con i suoi amici al college non è lo stesso al quale apparteneva Lewis. Sono due società diverse (eh, a Tolkien piaceva molto fondare diversi club, come anche a Lewis!). È vero che due dei suoi amici morirono nella guerra. Tolkien fu molto colpito dal fatto. In un certo senso, vedeva il suo continuare a scrivere come una specie di promessa data ai suoi compagni persi.
    Conobbe Lewis invece nel 1926 quando iniziò ad insegnare ad Oxford. L’amicizia nacque subito, perché avevano gusti molto simili, leggevano gli stessi libri e condividevano la passione per la mitologia norrena. Ed è attorno Lewis che si formò il cerchio letterario conosciuto come gli Inklings. Lo scopo non era così tanto di pubblicare le loro opere, quanto leggerle l’uno all’altro e discuterne. Parlavano di tutto e di più. In periodi diversi persone diverse partecipavano agli incontri, tra cui – verso la fine – anche Christopher Tolkien, considerato il più giovane degli Inklings (e oggi è l’ultimo vivente). Ti consiglio di leggere il libro di Carpenter, dedicato a loro, si chiama proprio “Gli Inklings”. È un libro ben scritto ed interessante e aiuta capire meglio il rapporto tra questi scrittori.
    Poi, Lewis, quando scriveva le Cronache non era più ateo, ma già un cristiano convertito (non senza una spinta da parte di Tolkien, tra l’altro), ed è conosciuto come uno dei più grandi apologeti del cristianesimo del Novecento. Quindi i riferimenti cristiani nei suoi libri sono tutt’altro che casuali. Era proprio il suo scopo – “contrabbandare” le idee cristiane, a lui molto care, sotto la forma di una fiaba.
    L’ordine dei libri che hai riportato è cronologico, dal punto di vista della storia di Narnia (anch’io l’ho letti in questo ordine), ma Lewis li scrisse in ordine diverso. Molti considerano quindi che è meglio seguire l’ordine in cui erano scritti e quindi partire da “Il leone, la strega e l’armadio” che fu appunto il primo libro pubblicato. Secondo me, tutti e due approcci sono validi.
    Per il resto, vedo dai commenti che hai incuriosito molti a leggere le Cronache, quindi – ben fatto! E posso solo unirmi a questo consiglio – leggete, ne valgono la pena e il tempo dedicato alla lettura.

    Piace a 2 people

    1. Bellissimo commento,
      Mi dispiace tantissimo per le imprecisioni, le mie informazioni derivano da documentari su Tolkien e Lewis e purtroppo a volte sono imprecisi.
      Interessantissima la cosa degli Inklings, ottimo consiglio.
      Come te sono un grandissimo appassionato di Tolkien e di Lewis.
      Anche se non ho una conoscenza perfetta della loro vita spero di passare la mia passione ad altri,
      Ti ringrazio ancora!

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      1. C’è sempre da imparare, nemmeno io so tutto – per carità! La via procede senza fine, come diceva caro vecchio Bilbo. Spero che il mio commento sia stato utile e non ti abbia scoraggiato. Se vuoi approfondire l’aspetto biografico, consiglio di leggere anche la biografia di Tolkien scritta dallo stesso Carpenter. Il suo pregio sta nel fatto che è la biografia autorizzata da Tolkien stesso, e Carpenter l’ha scritta in stretta collaborazione con Chistopher, come anche l’edizione delle “Lettere” di Tolkien che è un libro molto importante per capire Tolkien e i suo libri. Adesso che è uscita la nuova traduzione, consiglio di acquistarla.

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  3. Splendido articolo! Avendoli letti da piccola ho avuto un’esperienza molto meno approfondita, ma fa sempre piacere conoscere nuovi dettagli e punti di vista. Non cambio idea sul fatto che l’ultimo sia stato molto crudele per l’età che avevo, ma dopotutto ognuno ha le proprie esperienze!

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    1. Grazie!
      Sono d’accordo, Narnia non é adatto a dei bambini, é molto profondo e un po’ ansiogeno, specialmente la forte presenza del male contribuisce a questo tipo di atmosfera, insieme all’aspetto della creazione e dell’esistenza.
      Rimane un capolavoro 😄

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